Sono una band.
Suonano e sono più o meno consapevoli di essere tutti affetti da numerose patologie mentali: ansie da prestazione, disturbo della personalità multipla, sindromi ossessivo compulsive.
Uno di loro è un alcolista depresso, non essendo riuscito a realizzare il sogno di una vita: ballare alla Scala.
E poi c’è un imprevedibile bipolare, cioè come sarebbero Jekyll e Hyde se fossero un pianista…
Un medico psichiatra prova, attraverso un percorso terapeutico, a sbrogliare questa intricata matassa e a condurre i suoi pazienti alla guarigione: musica, sport, teatro, viaggi, cinema: tutto è terapia
Ma i pazienti sono duri a guarire e nonostante i continui richiami del terapeuta e le loro migliori intenzioni, non riescono a liberarsi dalle loro ossessioni.
Una sorta di “Qualcuno volò sul nido del cuculo” in versione comico/teatrale, in cui la follia si trasforma in libertà, energia, divertimento e creatività.
Perché non può esserci arte senza follia e… da vicino, nessuno è normale