Cinque musicisti, un po’ suonati, che incantano, creano, illudono, emozionano, demistificano, provocano e giocano.
Il reale si fa surreale, l’impossibile diventa possibile, il possibile improbabile, in uno spettacolo che, grazie alla musica, viaggia anche al di là di essa.
Una dimensione nuova, inesplorata, dove la musica stessa si dilata: si ascolta come fosse un concerto e si guarda come fosse un varietà.
Un omaggio costante ai tanti maestri, da Buscaglione a Carosone ed Arigliano, la sorpresa di trovarli quanto mai simili a Mozart e Rossini, l’incanto di ritrovare il proprio fanciullo perduto.
Uno spettacolo fuori dai canoni convenzionali, oltre le righe, anzi, senza righe, nel quale cinque impeccabili suonatori riescono ad assurgere ad esilaranti suonattori.